Visite specialistiche

Visita e valutazione fisioterapica

visita e valutazione fisioterapica

La visita e valutazione fisioterapica serve per acquisire tutte le informazioni mediche e diagnostiche che riguardano il problema di cui il paziente è affetto. In questa fase, il fisioterapista deve avere la sensibilità e l’abilità di ascoltare e osservare ciò che il corpo del paziente comunica. Per questo parliamo più che altro di una valutazione clinico-funzionale, rinnovata ad ogni visita perché il paziente risponde al trattamento e il suo corpo cambia di continuo.

La valutazione funzionale fisioterapica comprende:

  • anamnesi recente e remota
  • un attento esame posturale mediante un’accurata osservazione sia in condizione statica che dinamica
  • valutazione qualitativa dei tessuti
  • ispezione e palpazione dei distretti corporei compromessi con i relativi test specifici.

Dopo la valutazione funzionale, si passa ad analizzare i disturbi della colonna vertebrale e degli atteggiamenti posturali adottati quotidianamente dal paziente.

In seguito a queste valutazioni, lo specialista potrà stabilire gli obiettivi e programmare il trattamento necessario.

La diagnosi precisa per una riabilitazione efficace e duratura

Per essere efficace, e raggiungere gli obiettivi che ci si propone, ovvero l’effetto profondo e duraturo sul corpo, l’intervento terapeutico dovrà essere specifico e preciso. A questo proposito è fondamentale partire proprio da una diagnosi precisa durante la visita fisioterapica.

Inquadrare il problema è assolutamente importante per capire come risolverlo.

Nel caso, ad esempio, della scoliosi, così tanto diffusa già in età pediatrica e negli adolescenti, la diagnosi precisa è opportuna per stabilire se si tratta effettivamente di una patologia a carico della colonna vertebrale, o se si tratta piuttosto di atteggiamento scoliotico che si manifesta quando la colonna vertebrale non è in asse.

Sono due condizioni diverse e non vanno confuse, ma questa distinzione possiamo appurarla solo con una radiografia.

È fondamentale, in questo senso, dare alla diagnosi una posizione di centralità, perché è funzionale alla comprensione del disturbo e alla riabilitazione necessaria per curarlo con gli strumenti più appropriati.

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